La pac e l’agricoltura contadina

Cosa succede in Europa
Con il voto in parlamento europeo si è dissolta la speranza che la PAC possa essere parte sostanziale del Green Deal europeo.
Ci aspettavamo una PAC che puntasse alla riduzione delle emissioni e degli impatti, intraprendendo un cambiamento radicale del sistema agricolo e alimentare. (Leggi il primo pilastro della Politica Agricola Comunitaria attuale)

Cos’è la PAC
La POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA è lo strumento con cui l’UE sostiene e indirizza l’agricoltura, attraverso l’erogazione di fondi.
La Pac è nata nel 62 con lo scopo principale di sostenere il reddito degli agricoltori che, allora, era molto più basso rispetto alla media europea: oggi si è quasi allineato alla media e il coefficiente di Gini, che misura la differenza tra minimo e massimo all’interno della categoria, è maggiore che in altri settori (clicca qui)
La PAC rappresenta circa 1/3 del bilancio europeo, cioè quasi 400 miliardi.
Di questa CONSISTENTE CIFRA circa il 70% viene destinato alle aziende agricole convenzionali organizzate secondo un modello industriale che non tiene conto delle dinamiche agricole ecosostenibili.
Le forme di sostegno erogate dalla Pac sono sbilanciate a favore delle aziende di grandi dimensioni, quindi favoriscono le famiglie agricole più ricche e contribuiscono ad aumentare la diseguaglianza (leggi le proposte della Commissione Europea)
Vista la gravità della crisi ambientale e l’incidenza del settore agricolo su di essa, una Politica agricola avveduta dovrebbe proibire la prosecuzione di pratiche dannose e destinare gli aiuti economici ai processi di conversione verso pratiche sostenibili.

L’erogazione avviene sulla base degli ETTARI, cioè conta quanto terreno lavori, non come lo lavori.
Solo un QUINTO dei fondi va alle pratiche agricole ecologiche che quindi non vengono sostenute né promosse.
Solo il 5% dei terreni deve essere lasciato alla BIODIVERSITA’ 

Proposte al governo italiano
Dove è finito il tanto decantato Green Deal europeo che dovrebbe far fronte ai cambiamenti climatici e alla crisi pandemica che ha tra le sue cause anche la distruzione della biodiversità e l’inquinamento di cui le sostanze chimiche impiegate nei campi sono tra le prime responsabili?
Le immagini riportate testimoniano il DISASTRO che stiamo facendo alle nostre terre.
La “nuova” PAC, recentemente votata dal Parlamento europeo, segue i binari del passato: agricoltura industriale e allevamenti intensivi contro ogni logica di salvaguardia dell’ambiente e della salute.

A questo punto, auspichiamo che nella sua attuazione italiana, vengano inserite in maniera vincolante le strategie dell’Unione europea, Farm to fork e Biodiversità, che prevedono entro il 2030 una riduzione del 50% dell’uso dei fitofarmaci e del 20% dei fertilizzanti, oltre ad un taglio del 50% dei consumi di antibiotici per gli allevamenti, il 40% di superfici agricole italiane convertite a biologico e la trasformazione del 10% delle superfici agricole in aree ad alta biodiversità ed habitat naturali.
Accogliamo i 10 punti di #CambiamoAgricoltura

MOBILITIAMOCI A FIANCO DELL’AGRICOLTURA CONTADINA
Vogliamo che la PAC sia inclusiva verso l’agricoltura contadina. Vogliamo che le regole europee dettate dal “primo pilastro” della PAC possano favorire l’accesso ad una alimentazione sana e ad un chiaro equilibrio sociale attraverso un reddito certo e garantito per tutti gli agricoltori e prezzi al consumo accessibili. Intervenga sul governo della filiera, stabilendo modelli di produzione ecologicamente sostenibili; favorisca la diminuzione delle emissioni di gas ad effetto serra con la riduzione dell’utilizzo di energie fossili  e sostenga il piccolo commercio dei produttori locali.