DISTRETTO DI ECONOMIA SOLIDALE RURALE - Parco Agricolo Sud Milano
L’ESPERIENZA E LA STORIA DELLA FILIERA DEL GRANO DEL DESR-PASM
a cura di Luciana Maroni, coordinatrice della Filiera
La Filiera del Grano nasce nel dicembre 2010, due anni dopo il varo del DESR; coinvolge Agricoltori, GAS, Panificatori, Cooperative sociali e piccole aziende di trasformazione.
Il progetto è gestito da un Comitato Tecnico, composto dalla rappresentanza di tutti gli attori e da Daniela Ponzini Agronoma di AIAB Lombardia.
Durante il primo anno di vita, la Filiera ha messo in evidenza problematiche che hanno giustificato la scelta della Sperimentazione Colturale del Miscuglio di 11 Grani “Antichi”, propostaci dalla nostra Agronoma e intrapresa con la semina del 2012.
Questa sperimentazione ha coinvolto nel tempo 5 aziende agricole che, nel percorso, hanno acquisito nuove capacità tecniche colturali in grado di far fronte alle difficoltà riscontrate e che sono riassunte nel Protocollo Colturale 11 grani “Antichi”.
A sostegno della sperimentazione è stato formalizzato un Patto Economico che alimenta un “Fondo di Solidarietà 11 Grani A.”, utilizzato anche per analisi, approfondimenti ed iniziative.
Le motivazioni che ci hanno spinto ad intraprendere la pratica sperimentale:
. la richiesta dei GAS di un prodotto sano, ecologicamente ed economicamente sostenibile
. l’industrializzazione del lavoro agricolo e cibo come merce
. i cambiamenti del clima
. riduzione della biodiversità con selezioni e ricerche sperimentali distaccate dalla pratica agricola
. perdita economica per chi produce cibo
. chimica utilizzata nell’agricoltura industriale che entra a far parte della catena alimentare
. preservare la nostra terra dall’erosione di biodiversità
Gli obbiettivi
– scegliere cosa, come, dove produrre, praticando la Sovranità Alimentare/Territoriale;
– tornare ad arricchire di fertilità e biodiversità il nostro pianeta e nella fattispecie il nostro PASM;
– produrre un pane sano, buono e sostenibile senza miglioratori chimici, con farine da un glutine non aggressivo, con pasta madre e lunghe lievitazioni; distribuito ad un prezzo costruito con agricoltori/trici e panificatori, accessibile anche alle fasce deboli;
– riconoscere un prezzo che copra i costi di produzione e che remuneri correttamente il lavoro nei campi e nei laboratori di trasformazione;
– emancipare gli agricoltori perchè recuperino la professionalità dimenticata e svincolarli dalle aziende sementiere perchè possano riprodurre la propria semente;
– far fronte alle avversità climatiche con miscugli di grani che si adattino ai terreni ed al clima ormai imprevedibile
– dare un futuro alle generazioni che verranno, senza l’uniformità che vorrebbero imporci i trattati internazionali e le multinazionali dell’agrobusiness;
– produrre un grano che non abbia necessità di
supporti chimici, di fertilizzanti e di acqua e che quindi sia adatto alla
modalità colturale biologica, abbassando i costi di produzione;
Le prospettive
– divenire custodi del processo evolutivo dei semi innescato dalla pratica dei miscugli di grani “antichi”
– coinvolgere altri agricoltori nella pratica colturale dei miscugli evolutivi divenendone custodi
– privilegiare in questo percorso comunità di sostegno all’agricoltura (CSA) per innescare un cambiamento di mentalità anche tra i consumatori, coinvolgendoli nella condivisione del rischio d’impresa.
Di seguito, la documentazione per approfondire
Sperimentazione 11 grani antichi – pubblicazione atti
La Filiera del grano su Altreconomia