DISTRETTO DI ECONOMIA SOLIDALE RURALE - Parco Agricolo Sud Milano
In vista dell’ormai
prossimo evento di Expo’ a Milano il DESR PASM esprime le seguenti
considerazioni e valutazioni anche allo scopo di definire alcune nostre
priorità in relazione ad iniziative che sicuramente si proporranno e
produrranno sulla materia nei prossimi mesi.
Expo’ 2015 ha come tema “Nutrire il Pianeta – Energia per la vita”.
La prima contraddizione sta nella sua localizzazione, su una superficie
privata di circa 100 ettari di terreno agricolo, che produce non solo un cambio
di destinazione d’uso ma anche una sua conseguente valorizzazione a
favore dei proprietari, contraddizione aggravata dal quadro incerto sul suo
destino post manifestazione, quando sicuramente si poteva evitare nuova cementificazione
utilizzando una superficie pubblica già adeguata allo scopo, e, soprattutto,
capace di valorizzare quel patrimonio esistente a Milano decisamente più
coerente col tema “Nutrire il Pianeta”: il Parco Agricolo Sud Milano e la
caratteristica anche agricola della città (Milano è il secondo comune agricolo
d’Italia).
Ma il tema proposto per Expo’ ha assunto oggettivamente un carattere
di residualità dall’assegnazione da parte del BIE ad oggi, privilegiando
l’attenzione e le risorse su grandi opere infrastrutturali che, assieme alla
conseguente distruzione di altro territorio agricolo, ha mostrato tutto il
carattere strumentale dell’evento in funzione di una visione ideologica e
velleitaria che ciò possa portare il Paese fuori dalla crisi.
Su questa linea si è mossa la contestata opera delle Vie d’Acqua, la cui
evoluzione emblematicamente rappresenta la sostanza dell’evento come fino ad
oggi si è sviluppato: nessuna relazione col territorio e la sua vocazione,
grande progetto mediatico iniziale e rovinosa fine tra corruzione e drastico
ridimensionamento.
Ma la questione principale è quella legata al tema di fondo e a cosa si
stia facendo (o non facendo) in coerenza con esso.
Sembra che il tutto si debba ridurre ad una rassegna di come oggi il Pianeta
si stia nutrendo nei diversi Paesi lasciando ancora nel vago la sostanza del
messaggio da lasciare al Pianeta stesso.
Tutto lascia prevedere che Expo’ sarà il sostegno all’agricoltura
industriale, monocolturale, intensiva, favorevole agli OGM, proponendola come
rimedio alla persistente malnutrizione mondiale: ma questa non è la soluzione,
bensì è parte fondamentale del problema.
Gli interessi delle multinazionali spingono gli stati e le istituzioni
sovranazionali verso la estensionedel modello agroindustriale che tende a
massimizzare la resa dei terreni con l’adozione di OGM e fertilizzanti di
sintesi. Si riduce così la fertilità naturale che in futuro non potrà più
essere surrogata dai concimi chimici per l’esaurirsi delle riserve petrolifere.
Anche il mondo della scienza, nelle sue componenti più visibili, sembra
essersi piegato a queste spinte e, con la autorità attribuitigli dai media,
accredita apertamente la tesi della assoluta sicurezza degli OGM, così che
anche i paesi che attualmente adottano il principio di precauzione, saranno
costretti ad accettare il loro impiego, almeno in via sperimentale.
Avallando queste tesi, EXPO 2015 si appresta a produrre anche un enorme
danno culturale.
Il Desr ritiene invece che la soluzione per “nutrire il Pianeta” consista
nella costruzione della sovranità alimentare, articolata come:
– diritto dei popoli alla propria autodeterminazione nella produzione di
cibo;
– diritto alla propria sicurezza alimentare;
– modello che privilegia l’agricoltura contadina e la sostenibilità
ambientale;
– sostenibilità economica dei piccoli produttori.
Qui, secondo noi, sta il nodo della critica radicale al “grande evento”.
Ma questa critica , oltre ad essere proclamata, deve essere supportata da
pratiche che dimostrino la fattibilità di un modello colturale ed alimentare
alternativo alla speculazione finanziaria internazionale, che ha il potere di
determinare i prezzi delle materie prime, a prescindere dai processi produttivi
e dai reali costi di produzione.
E’ su questo piano che il DESR sta agendo, promuovendo filiere
agroalimentari capaci di costruire concretamente nel più grande parco agricolo
d’Europa una agrobiodiversità, che sta alla base di qualsiasi percorso di
sovranità alimentare, e improntate alla sostenibilità sia ambientale che
economica.
Gli stessi mercati contadini non costituiscono di per sé una soluzione, ma
vanno finalizzati a strutturare questi percorsi per fare uscire dalla
nicchia e dalla episodicità il movimento del consumo critico, che non dà, di
per sé, certezze ai contadini, ma ha bisogno di organizzazione, di concretezza,
di continuità, di consapevolezza sulle prospettive di cambiamento sociale.
Sono queste pratiche concrete a delineare da che parte concretamente si è
stati in passato e si sta oggi, durante e dopo Expo’ ed è quindi su
queste che il DESR intende continuare a muoversi e a collaborare con tutti i
soggetti che fanno di esse la loro priorità sul tema di Expo
Desr Parco Sud Milano
Milano, 31 ottobre 2014